Storia della Croce Rossa, indice

  1. La figura di Henry Dunant
  2. La battaglia di Solferino
  3. La Prima Convenzione di Ginevra
  4. Nascita della Croce Rossa in Italia
  5. Dunant: da barbone a Premio Nobel
  6. Grandi Guerre ed impegno civile
  7. La Croce Rossa Italiana oggi
  8. Il dibattito sul simbolo
  9. Storia a fumetti e conclusioni

Quattro anni dopo la morte di Dunant scoppiò la prima guerra mondiale. Gli orrori di questa guerra superarono immensamente quelli della battaglia di Solferino, ma adesso c'erano volontari preparati che si prendevano cura dei feriti, e disponevano di ambulanze e di ospedali da campo.  La presenza della Croce Rossa nella prima guerra mondiale è stata massiccia e ha lasciato tracce in molte corrispondenze dei combattenti e dei prigionieri. Alcune di queste tracce sono ben note al grande pubblico e riguardano le vicende di personaggi illustri.  

Lo scrittore americano Ernest Hemingway (1899-1961), premio Nobel per la Letteratura, dopo l'intervento degli Stati Uniti nella 1^ guerra modiale, si offrì volontario per combattere in Europa. A causa di un difetto alla vista, venne riformato ma potè partecipare al conflitto come conducente di ambulanze della Croce Rossa Americana. La notte dell'8 luglio 1918, a Fossalta di Piave, venne ferito gravemente ad un ginocchio. L'esperienza della guerra lungo il Piave gli ispirò le indimenticabili pagine di 'Addio alle armi' (1929). Anche il famoso Walt Disney, all'epoca appena diciassettenne, fu volontario della Croce Rossa nella prima guerra mondiale come autista di ambulanze.  

Durante la Guerra, molte Società si rafforzarono e si ampliarono, in ragione dell'accresciuto volume delle loro attività. Una delle situazioni più dolorose che si può presentare in tempo di guerra è quella di non sapere che cosa è successo ai dispersi. L'Agenzia Centrale con base a Ginevra ha aperto fascicoli su sette milioni di dispersi e talvolta si è trovata a smaltire trentamila lettere al giorno da parte di famiglie in preda all'angoscia.  

Subito dopo la prima guerra mondiale, nella previsione e nella speranza che non vi sarebbe stato un nuovo conflitto, ci si pose il problema dell'utilizzo del numeroso personale e dei mezzi della Croce Rossa. Il ritorno della pace non significava infatti automaticamente la fine delle sofferenze: vaste regioni d'Europa erano preda di devastanti flagelli - epidemie, esodi di popolazioni, rifugiati e senza patria privi di tutto.

La Croce Rossa si dedicò ad alleviare le sofferenze dovute ad altre cause: carestie, epidemie, e terremoti.  Le Società Nazionali, che erano ben organizzate e rodate dalle attività svolte in tempo di guerra, proseguirono sullo slancio, organizzando vaste campagne a favore di popolazioni affamate o in movimento, soprattutto in Europa Orientale. A quell'epoca ben pochi Stati avevano un Ministero della Sanità, e non esisteva alcuna organizzazione internazionale in condizione di coordinare delle azioni di soccorso di amplio respiro.  

Fu tuttavia la creazione della Società delle Nazioni, antesignana delle moderne Nazioni Unite, che diede l'impulso ad uno sviluppo importante del Movimento. Un dirigente della Società Nazionale Americana, Henry Davison, convocò nel 1919 una conferenza medica internazionale e propose, in tale occasione, di "federare le Società Nazionali della Croce Rossa in un'organizzazione paragonabile alla Società delle Nazioni, al fine di condurre una crociata permanente e universale per migliorare la salute, prevenire le malattie e alleviare le sofferenze". Il diffondersi di epidemie come il colera e il tifo spinse a federare le varie Società Nazionali in un'unica organizzazione internazionale che si ponesse come scopo il miglioramento della salute e la prevenzione delle malattie, intervenendo a favore della sanità pubblica e nell'organizzazione di soccorsi in caso di catastrofi naturali.  

Fu costituita quindi la Lega  delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa per incoraggiare e coordinare le attività in tempo di pace.  La Lega, nata come organizzazione internazionale non governativa, fu istituzionalizzata nel 1928 dalla XIII Conferenza internazionale dell'Aja, ed attualmente coordina su scala mondiale numerosi membri: il Comitato Internazionale della Croce Rossa, la Federazione Internazionale delle Società Nazionali di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa e le Società Nazionali. Sono organi del Movimento, invece, la Conferenza Internazionale, il Consiglio dei Delegati e la Commissione Permanente.  

Essa stabilì la sua sede dapprima a Parigi, poi per qualche anno a Ginevra, dove si stabilì definitivamente, a partire dal 1939. Dal 1991 la Lega ha modificato il proprio nome in Federazione. Organo federativo delle Società Nazionali, la Federazione ha il ruolo di ispirare, incoraggiare e sostenere, in ogni tempo e modo, l'azione umanitaria delle Società che ne fanno parte, dando così il suo contributo al mantenimento e alla promozione della pace. Inoltre la Federazione ha il compito di facilitare lo sviluppo delle Società Nazionali, di coordinare le loro operazioni di soccorso in favore delle vittime delle catastrofi naturali e di assistere i rifugiati fuori dalle zone di conflitto; infine, essa appoggia il CICR e le Società Nazionali nel settore dello sviluppo e della diffusione del diritto internazionale umanitario e nella promozione dei Principi Fondamentali.  

Un'altra attività, più spettacolare e meglio conosciuta, è quella realizzata in caso di catastrofi naturali, di disastri, di epidemie. Dal 1923, anno in cui un terremoto provocò in Giappone 200000 morti e milioni di senza tetto, non c'è ragione al mondo in cui la Federazione non sia intervenuta.  

Ma la guerra rifiutò di andarsene: la seconda guerra mondiale portò le carneficine della prima linea nelle case della gente comune, mentre i prigionieri di guerra venivano rinchiusi nei campi di concentramento. Ancora una volta la Croce Rossa fece tutto il possibile per le vittime, come continuò a fare nei conflitti scoppiati dopo il 1945, in Indocina, Africa, America Centrale e Medio Oriente. 

La Seconda guerra mondiale ha rappresentato, per la più importante organizzazione umanitaria internazionale, un banco di prova decisivo. Mai in passato le popolazioni civili erano state così coinvolte nelle ostilità. Gli eventi misero a dura prova il ruolo svolto dalla diplomazia umanitaria del Comitato, forte solo della propria imparzialità e neutralità, e del prestigio del simbolo della Croce Rossa, nella guerra totale. Il Comitato doveva garantire che i prigionieri di guerra fossero trattati umanamente. Ma tra il 1939 e il 1945 le categorie di vittime da difendere si moltiplicarono: civili e militari polacchi ridotti in schiavitù, prigionieri sovietici destinati allo sterminio, ebrei deportati nei campi di concentramento, internati militari italiani, partigiani, popolazioni colpite dai bombardamenti.  

Come intervenire? Denunciando i crimini di cui sono oggetto le vittime o cercando con discrezione spazi e possibilità di soccorso? Quale atteggiamento tenere di fronte alla Shoah e ai crimini di guerra nazisti? E' il dilemma umanitario della Seconda guerra mondiale, con il quale si confrontarono quanti - come la Croce Rossa e la Santa Sede - intesero agire in favore di coloro che erano toccati dalla violenza. Ciò richiese un rapporto stretto e intenso con i belligeranti, a cominciare dalla Germania di Hitler. Il Comitato ginevrino tentava di mettere in pratica, con realismo e tenacia, questo compito umanitario attraverso un impegno concreto, sistematico, contro i frutti della guerra. Non ha contestato la guerra, ma ne ha combattuto e curato le conseguenze. 

Sin dal 1945 l'Agenzia dispersi è stata coinvolta praticamente in ogni conflitto; i suoi archivi contengono oltre sessanta milioni di schede. Ogni anno inoltra più di due milioni di moduli messaggio della Croce Rossa tra membri di famiglie separate e riunisce o rimpatria circa 10.000 persone colpite dai conflitti. Durante la seconda guerra mondiale, tra i prigionieri di guerra e le loro famiglie sono state scambiate per mezzo dell'Agenzia, oltre cento milioni di lettere, Il problema era vasto anche per i civili: milioni di persone erano state sradicate dalle loro case. Molte di loro erano state mandate nei campi di lavoro in altri paesi, altre erano scomparse.  Alla fine della guerra l'Agenzia contribuì alla riunificazione di 700,000 persone con i loro familiari. Circa il 25% del lavoro dell'Agenzia ancora oggi riguarda casi della seconda guerra mondiale.   

Il 12 agosto 1949 vengono approvate dalla comunità internazionale le 4  Convenzioni di Ginevra, tuttora in vigore:

Indice

Ma per i conflitti assai diversi che sono scoppiati durante il periodo della decolonizzazione e in particolare con la guerriglia, c'era bisogno di nuove regole, che sono state introdotte in sezioni aggiuntive, note come Protocolli Aggiuntivi nel 1977.  

La formula Diritto Internazionale Umanitario si afferma a partire dal secondo dopoguerra, proprio per l'uso frequente che ne fanno i giuristi del Comitato Internazionale della Croce Rossa nell'elaborazione dei progetti alla base delle Convenzioni di Ginevra del 1949. Tra questi giuristi meritano una menzione particolare Jean Pictet e Henri Coursier. Quest'ultimo definisce il diritto umanitario "l'insieme delle regole e dei principi posti a salvaguardia in tutti i tempi e in tutte le circostanze dei diritti essenziali e della dignità della persona umana". Anche per Jean Pictet il "diritto internazionale umanitario, in senso ampio, è costituito dall'insieme delle disposizioni giuridiche internazionali, convenzionali o consuetudinarie, che assicurano il rispetto della persona umana e il suo benessere".  Esso comprende dunque il diritto della guerra e i diritti dell'uomo.

A sua volta il diritto bellico si divide in diritto dell'Aja, o diritto bellico propriamente detto e diritto di Ginevra, o diritto umanitario propriamente detto. Il diritto dell'Aja include tutte le norme che stabiliscono diritti e doveri dei belligeranti nella condotta delle operazioni militari e limitano la libertà nella scelta dei mezzi e metodi di combattimento. Il diritto di Ginevra mira a salvaguardare i militari posti fuori combattimento, nonché le persone che non partecipano alle ostilità. Infine, la legislazione dei diritti dell'uomo ha per scopo di garantire in tutti i tempi agli individui la possibilità di godere di diritti e libertà fondamentali. 

Le Convenzioni di Ginevra e i Protocolli Aggiuntivi sono le leggi fondamentali del Diritto Internazionale Umanitario e forniscono una solida base per l'azione del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezza Luna Rossa. Tutte queste leggi sono molto particolareggiate ma il loro messaggio basilare è semplice: chi non prende parte ai combattimenti - i civili - e chi non vi prende più parte - i prigionieri e i feriti - devono essere protetti da possibili danni e trattati umanamente. 

Il Movimento della Croce Rossa opera nel campo dell'aiuto umanitario sulla base di sette principi fondamentali comuni:

  • Umanità
    Nato dalla preoccupazione di soccorrere senza discriminazioni i feriti dei campi di battaglia, il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, sia a livello internazionale che nazionale, opera per prevenire e alleviare in ogni circostanza le sofferenze degli uomini. Si applica a proteggere la vita e la salute, e a far rispettare la persona umana. Opera per la reciproca comprensione, l'amicizia, la cooperazione e una pace durevole tra tutti i popoli.
  • Imparzialità
    Non fa alcuna distinzione di nazionalità, razza, religione, di condizione sociale o di appartenenza politica. Si dedica esclusivamente a soccorrere gli individui a seconda della gravità e dell'urgenza delle loro sofferenze.
  • Neutralità
    Per conservare la fiducia di tutti, il Movimento si astiene dal prendere parte alle ostilità così come, anche in tempo di pace, alle controversie d'ordine politico, razziale, religioso e ideologico.
  • Indipendenza
    Il Movimento è indipendente. Le Società Nazionali di Croce Rossa svolgono le loro attività umanitarie come ausiliarie dei poteri pubblici e sono sottoposte alle leggi in vigore dei rispettivi paesi. Tuttavia esse devono conservare un'autonomia che permetta loro di operare sempre secondo i Principi del Movimento.
  • Volontarietà
    La Croce Rossa è un movimento di soccorso volontario e disinteressato.
  • Unità
    In un paese non può esserci che un'unica Società di Croce Rossa o di Mezzaluna Rossa. Essa deve essere aperta a tutti e deve estendere la sua attività umanitaria all'intero territorio.
  • Universalità
    Il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa è universale: in esso tutte le Società hanno uguali diritti ed il dovere di aiutarsi reciprocamente.

Questi principi costituiscono lo spirito e l'etica della Croce Rossa e della quale sono garanti e guida. Essi sintetizzano i fini del Movimento ed i mezzi con cui realizzarli. Vennero proclamati durante la XX Conferenza Internazionale della Croce Rossa, a Vienna, nel 1965, prendendo spunto da quanto scritto da Jean Pictet nel suo libro del 1962 La Dottrina della Croce Rossa. Da allora tutte le manifestazioni ufficiali del Movimento sono aperte con la loro lettura. 

Nel settore della trasfusione del sangue, vari paesi hanno affidato alle rispettive Società Nazionali, in esclusiva, la competenza in materia. La Federazione incoraggia attivamente la diffusione del "Codice di etica per il dono e la trasfusione del sangue", approvato nel 1980 dalla Società Internazionale della Trasfusione del Sangue (SITS). La Federazione prende parte ugualmente al decennio  internazionale per la prevenzione delle catastrofi naturali 1990-1999, sancito dalle Nazioni Unite.

Nel 1991, la Federazione e l'Ufficio del Coordinatore delle Nazioni Unite per i soccorsi in caso di catastrofe (UNDRO)  firmano un accordo globale di cooperazione per migliorare la loro gestione dei soccorsi in occasione di catastrofi  nel mondo "al fine di portare una migliore e più duratura assistenza alle vittime".  

Oggi, il Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa è la maggiore organizzazione umanitaria del mondo, con circa 270 milioni di membri: persone di razze, religioni e convinzioni politiche differenti, unite per un'unica causa. Gli operatori della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa sono attivi in pace e in guerra, e portano il loro rassicurante aiuto dovunque vi siano sofferenze o calamità. Il Movimento Internazionale della Croce Rossa rappresenta una forza di 120 milioni di persone animate dalla stessa vocazione e la stessa generosità, unite da sette principi fondamentali. Esso costituisce la più straordinaria catena di solidarietà del mondo. 

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (C.I.C.R.) è finanziato dai contributi volontari delle Società Nazionali, dai governi firmatari le Convenzioni di Ginevra del '49 e dai lasciti e dalle donazioni dei privati. In caso di necessità urgenti, come in occasione di calamità o di interventi a grande livello, il C.I.C.R. lancia appelli particolari agli Stati, alle Società Nazionali ed alle organizzazioni intergovernative o private. Esso è depositario dei principi fondamentali del Movimento ed è delegato al riconoscimento delle Società Nazionali di nuova formazione ed al controllo della compatibilità delle modifiche che le Società Nazionali già riconosciute desiderano apportare ai propri statuti.



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