Le esofago-digiunostomie, dopo gastrectomia totale, quasi sempre per cancro dello stomaco, hanno in questi anni dimostrato di permettere un efficace recupero della normale alimentazione orale, dopo un immediato periodo post-operatorio in cui il paziente deve imparare a vivere senza uno stomaco. Un problema che si può determinare (spesso dovuto al fatto che l'ansa montata è troppo corta) è il reflusso fastidioso della bile e degli alimenti nell'esofago: i pazienti possono andar incontro a grave malnutrizione. La Nutrizione Enterale può aiutare questi pazienti a recuperare progressivamente un normale stato nutrizionale e abituarsi alla nuova situazione anatomica. E' però necessario introdurre il sondino molto a valle della esofago-digiuno anastomosi. Un tempo il posizionamento veniva fatto sotto controllo radiologico. Oggi con la sonda di Bengmark si può contare su una rapida e spontanea progressione della sonda molto a valle della stomia.
CASO CLINICO FD78MPaziente quasi ottantenne cardiopatico, operato di gastrectomia totale e resezione dell'esofago terminale per cancro dello stomaco. Tre mesi dopo l'intervento continua a perdere peso. Viene introdotta una sonda di Bengmark e il paziente viene messo in NE domiciliare, pesa 46 kg. Un digerente dimostra la presenza dell'anastomosi esofago-digiunale in torace: è termino-laterale ed ha un aspetto a manico d'ombrello, ma non è stenotica. L'azione cardiaca in presenza di una cardiomegalia favorisce il reflusso dei succhi enterici. Il paziente continua NE per due mesi e recupera il suo peso ideale (61 kg). Il reflusso si riduce notevolmente e la qualità di vita del paziente migliora. Poi si tenta uno svezzamento progressivo, ma il paziente dimostra una notevole componente anoressica collegata all'ingravescente cardiopatia. Ha tendenza a edemi declivi nonostante normale albuminemia: deve continuare importante terapia diuretica. Dopo otto mesi è ancora in NE notturna, che integra un modesto introito alimentare ed è in perfette condizioni nutrizionali.
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