Nutrizione Enterale Domiciliare
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stenosi duodenali

sonda di Bengmark >> impiego clinico


La più comune causa delle stenosi duodenali è l'ingrandimento, per lo più neoplastico, della testa del pancreas.

Questi pazienti trovano facilmente sollievo al contemporaneo problema dell'ittero grazie alle moderne metodiche di drenaggio delle vie biliari con l'introduzione di stent endoscopici o transepatici.

Il problema nutrizionale invece è difficile da risolvere per la concomitante presenza di carcinosi peritoneali (che controindicano interventi di derivazione) e per il cattivo successo che spesso tali interventi di derivazione hanno: lo shunt è ben pervio, ma il paziente continua a vomitare o non alimentarsi.

In questi pazienti la Nutrizione Enterale ha la possibilità di ripristinare lo stato di nutrizione (spesso indispensabile per poter procedere a chemioterapie o interventi chirurgici). Ma è necessario ottenere un accesso all'intestino.

Le possibili soluzioni sono in dipendenza del residuo transito duodenale:

  • buon transito: NE a lento flusso con sonda in stomaco.
  • transito compromesso: NE con sonda oltre il duodeno.
  • transito molto compromesso: NE con sonda oltre il duodeno e drenaggio dello stomaco o in alternativa digiunostomia. Il drenaggio dello stomaco è indispensabile, altrimenti il paziente vomita e disloca anche il sondino posizionato oltre il duodeno.

E' chiaro che la sonda di Bengmark è un efficace sistema per ottenere il posizionamento oltre il duodeno. Come si vede dalla radiografia in questo caso di pancreatite con grande dilatazione della testa del pancreas la sonda è riuscita asd andare a valle del panceras ed assicurare un ottimo accesso al digiuno.

In caso di stenosi più serrate può succedere che l'ansa del Bengmark non riesca a progredire nel duodeno e bisognerà aiutarla radiologicamente. Il questo caso è però molto utile avere una buona sonda come il Bengmark che sia:

  • elastica abbastanza da non essere inginocchiata dalle curve del duodeno
  • lunga abbastanza da permettere un comodo raccordo alla pompa di infusione e alla siringa per i lavaggi
  • e infine con matassa terminale che tenda a restare in posizione anche se il paziente ha conati di vomito.
CASO CLINICO GD71M

Cancro dello stomaco, metastasi epatiche e già multipli stent per mantenere il passaggio della bile. Interviente stenosi del duodeno. Il paziente comincia a perdere peso. Da 80 Kg scende a 55 kg. Si decide per uno stent duodenale e viene introdotta una rete tubolare di 1.4 cm. Ma lo stent non permette una buona canalizzazione in presenza di uno stomaco neoplastico.

Si introduce sonda di Bengmark che passa in duodeno. Il paziente progressivamente recupera il suo peso corporeo fino al peso ideale, 67 kg. Continua NE per 7 mesi, poi si occlude e passa a Nutrizione Parenterale.

CASO CLINICO NM56M

Cancro inoperabile della testa del pancreas, metastasi epatiche e grande fegato. Si introduce sonda di Bengmark che supera il duodeno e si posiziona in digiuno.

Il peso non sale: il paziente continua a lamentare senso di pienezza e non si sottopone regolarmente all'infusione nutrizionale. Si mette seconda sonda per il drenaggio dello stomaco. Drena circa 250 cc/die. Il senso di peso recede. Il peso sale da 48 a 53 kg. Ancora siamo lontani dal peso ideale che è 70 kg. Il paziente è ancora in trattamento.


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