Nutrizione Enterale Domiciliare
NED: come funziona
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C'è sempre qualche medico uscito dal passato che pensa ancora che i pazienti possono tornare ad uno stato nutrizionale ottimale frullando il cibo ed infilandolo a siringate dentro sonde grosse quanto un dito.

Quel sistema (ovvero alimentazione per gavage) è vecchio di almeno 30 anni e in 30 anni non ha mai funzionato. E questo per una serie di motivi:

  • ci vogliono sonde troppo grandi che danno troppo fastidio al paziente e possono causare ulcerazioni del naso, del faringe e dell'esofago.
  • questi frullati finiscono per abbondare di latte (che dà diarrea), uova (mal digeribili) e brodi (che sono troppo stimolanti per lo stomaco). Nella loro composizione ci sono eccessivi grassi animali e colesterolo. Altre volte sono iperosmolari e possono scatenare diarree.
  • per far passare il pappone senza tappare il tubo si finisce per dare una quantità industriale d'acqua (il che, alla lunga, non fa bene e può sempre scatenare problemi vescicali nei pazienti anziani).
  • e non è neanche tanto edificante per il paziente: queste siringate di frullati sono una pratica penosa e fastidiosa che rende ancora più pesante la miseria di chi non può alimentarsi.
  • la composizione dei papponi può essere carente di vitamine, minerali ed oligoelementi.
  • nelle manovre per la sua preparazione il pappone può facilmente essere contaminato da batteri anche pericolosi.
  • e infine il pappone finisce per contenere una gran quantità di aria (dal frullatore).

Invece l'uso delle soluzioni nutrizionali preconfezionate è semplice e sicuramente efficace: io non nego che con un po' di fortuna e buona volontà si possa far ingrassare un paziente a siringate di cibo frullato. Il problema è che non credo alla fortuna e spesso ho visto che la buona volontà c'è solo a parole: non credo assolutamente che si può impostare in questo modo un trattamento dal quale dipende la vita di un paziente.

Si trattasse di curare una micosi cutanee o i brufoli sul naso accetterei. Brodini, frullati, succo di carne, latte, uova sbattute sono tutte cose da dimenticare. Il paziente non ne ha alcun bisogno: molto spesso sono dannosi, causano vomito, diarrea ed un'alimentazione sbilanciata.

Oggi esistono soluzioni preconfezionate che sono infinitamente più efficaci di brodini e misture varie, sono sterili e pronti all'uso come le lattine di Coca Cola. Ho personalmente visto pazienti sopravvivere per 9 anni assumendo solamente queste soluzioni e ingrassare e stare bene. Durante il solo anno 1996 i pazienti del Servizio di Nutrizione Clinica hanno usato 364.000 litri di queste soluzioni senza aver alcun problema. E non c'è bisogno di integrarle con altro: c'è tutto quello che serve al paziente. Nel trattamento domiciliare i familiari, specialmente quelli che da molti e molti anni aiutano pazienti tetraplegici o in coma, non si riescono a rassegnare a questa realtà: hanno la necessità di esprimere l'affetto disperato che hanno verso i loro cari malati e lo vogliono esprimere preparando loro qualcosa per alimentarli. E' un istinto naturale, ma lo dobbiamo mettere da parte: l'amore lo esprimeremo stappando bottiglie di soluzione, per favore.

Le soluzioni nutrizionali preconfezionate possono esser classificate in:

  1. soluzioni semielementari o polimeriche;
  2. soluzioni elementari o monomeriche;
  3. soluzioni speciali.

Sono in genere liquide e disponibili in bottiglie o lattine di pronto uso. Nella maggior parte dei casi (ma non sempre) hanno un contenuto calorico di 1 Cal/ml. Hanno in genere una scadenza di 6 mesi o più che è riportata sulle scatole e sulle bottiglie o barattoli: la scadenza va controllata, naturalmente, prima dell'uso.

Le soluzioni semielementari sono le più diffuse ed utilizzate: sono costituite da nutrienti in forma facilmente digeribile, hanno scarso residuo di scorie, bassa osmolarità e costo contenuto. I glucidi sono rappresentati da maltodestrine, i protidi sono presenti sotto forma di polipeptidi e di proteine intere, i lipidi sono costituiti da trigliceridi a catena media (mct) e da olii vegetali.

Le indicazioni per l'utilizzazione delle soluzioni semielementari riguardano pazienti con digestione sufficiente, in quanto per il loro assorbimento necessitano solo di una parte dei processi digestivi. Tra le patologie di tipo medico individuiamo, politraumatismi e malattie del cavo orale. A livello delle malattie di pertinenza chirurgica possiamo citare, patologie di tipo otorinolaringoiatriche, gastrostomie, digiunostomie, neurochirurgia e preparazione del colon. Vi sono inoltre altre indicazioni quali l'anoressia, l'oncologia, le ustioni ed i pazienti in stato comatoso.

Le soluzioni elementari o monomeriche sono costituite da nutrienti allo stato semplice, sono prive di scorie, hanno una alta osmolarità ed un costo elevato. La componente glucidica è composta da oligosaccaridi senza lattosio, la percentuale in lipidi è rappresentata da trigliceridi a catena media (mct) e da trigliceridi a catena lunga (lct), mentre i protidi sono presenti come amminoacidi liberi. Tali soluzioni trovano la loro giusta indicazione nei pazienti critici e con funzione digestiva gravemente compromessa. Sono utilissime nelle sindromi da intestino corto, nelle malattie infiammatorie intestinali e da malassorbimento, nelle allergie alimentari, nell'insufficienza epatica e pancreatica, nelle enteropatie da raggi.

Le soluzioni speciali sono invece destinate alle esigenze particolari pazienti con patologie complesse (insufficienza respiratoria, insufficienza renale, insufficienza epatica). Sono ideate i modo da nutrire e nello stesso tempo facilitare la cura della malattia di base.

Sono insieme dieta e terapia e questo concetto di usare un tipo particolare di nutrizione come terapia per certe malattie forse in futuro avrà una grande diffusione.

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