Francesco Secondo Beggiato
botanico del XIX Secolo
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Delle Terme Exeganee


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Oggetto mai sempre di piacevoli e dotte osservazioni della massima importanza furono le circostanti sorgenti di acque termali pella utilità non dubbia che ne ritrae il medico religioso che si studia di approfittare de' naturali mezzi per accrescere la suppellettile farmaceutica a vantaggio dell'egra umanità, ed il naturalista riuscendo sempre mirabile e sorprendente il fenomeno e vieppiù interessante e curioso, quanto che giace tuttora fra i secreti dell'inconcepibile natura, e pella ricchezza de' naturali prodotti, di che a dovizia vennero forniti que' dintorni, resi ameni e deliziosi. Non fia perciò meraviglia se tanti eruditi medici di alta fama, e molti scienziati naturalisti di que' luoghi e de' loro prodotti, non che dell'imponente fenomeno da sì lunga pezza si occuparono, e tuttora si studiano di correggere degli antecedenti gli errori, di somministrare con più giuste ed adeguate osservazioni la spiegazione dei fatti, d'illustrare i veduti, di porre in chiaro i trascorsi, d'inferirne legittime conseguenze, e di farne ragionevoli, importanti ed utili applicazioni. Ma non sempre però, comunque l'uomo a tal fine per ogni guisa si adoperi, gli è dato di ottenere lo scopo prefisso, dappoichè le tante fiate anzi che dirigere le sue indagini alla ricerca del vero, servendosi delle fatiche degli altri e chiamandole a soccorso onde in quella progredire, si limita a soddisfare una semplice curiosità, oppure ad osservare staccati e nudi gli esposti fatti. Egli è pertanto che mosso dal diletto dello studio delle amene naturali scienze, e specialmente della botanica, presemi vaghezza di esporre alcune mie osservazioni sopra que' luoghi, aggiungendo alle medesime l'analisi delle principali sorgenti termali, tornando essa a mio avviso di qualche vantaggio per non essere dopo quella del cel. prof. Mandruzzato da veruno stata mai ripetuta. A questa terranno dietro alcune mediche riflessioni, e vi avrà in fine un esame delle erbe che in esse vegetano e nei dintorni; affinché in qualche modo giovar possa di guida al coltivatore della botanica, qualora all'amenità del sito amasse di associare lo studio della scienza rediletta, tratto colà o dal piacere, o dalla necessità di approfittare dei mezzi che offre la natura a sollievo dell'umanità sofferente.

Molte sono le sorgenti di acqua termale nei vicini colli Euganei, scaturiscono esse però tutte alla loro parte orientale seguendo una linea più o men curva nella direzione nord-sud; meritano per altro di essere noverate soltanto le principali che furono fornite di relativi comodi Stabilimenti, e sono Abano, Monte Ortone, S. Pietro Montagnone, Montegrotto, S. Bartolommeo, S. Elena presso Battaglia.

Non può al certo meglio corrispondere il luogo alla non dubbia efficacia di tali acque, e per vero dire non ti si presenta quivi allo sguardo un'interminabile catena di alte e dirupate montagne insieme aggruppate come le nubi del cielo, intersecate da profonde vallee, letto di rapidi torrenti, coperte negli aspri e scoscesi fianchi di nere e folte foreste, asilo di fiere, e che colle alte e nevose lor vette vadano a confondersi nella regione delle tempeste, e sembrino, direi quasi, sostenere la volta celeste, ove regna uno spaventoso silenzio rotto sol tratto tratto dal gracchiare del corvo, e dal rauco stridare dello sparviere; ma qui ti si offrono facili pendii prediletti a Bacco, qui il pacifico ulivo colle sue bianche foglie forma un piacevole contrasto colle varie gradazioni del verde dei ridenti prati, qui le messi, i boschetti ondeggiano susurranti al soffio dei zeffiri con mormorio più dolce ancora che il flauto dei pastori, qui la selciosa fontana vede crescere sulle sue sponde la precoce violetta, e specchiarsi nelle sue limpide acque il bianco narciso, qui l'eco solo ripete il timido belar delle agnelle ed i melodiosi concerti degli augelli! Che se in un bel mattino di estate tu ti porti a solazzo anco su d'una delle minori cime prima del sorgere dell'aurora, qual sorprendente spettacolo non ti si para innanzi, non atteggia il tuo cuore a commozione!

Un tanto sollievo di spirito prodotto da una sì aggradevole situazione in un colla sperimentata attività delle acque termali quivi sorgenti non può che corrispondere, com'io diceva di sopra, all'aspettazione dell'ammalato e del medico. Gioverà impertanto, se mal non mi appongo, all'oggetto un succinto quadro delle condizioni atmosferiche del luogo, potendo esse servire di norma all'uno e all'altro, trattandosi di una cura coi bagni, tale pure essendo l'opinione del Colizzi nel suo trattato fisico-chimico delle acque minerali, e poiché una serie di troppo lunghi esperimenti farebbe mestieri, qualora di tutte le sorgenti si volesse offrire un egual quadro, ed a me non venendo concesso il tempo a ciò opportuno, mi limiterò a quello soltanto delle terme di Abano, che più antiche essendo godono una maggiore celebrità.

Giace Abano, e particolarmente le calde sue sorgenti, sei miglia circa lungi da Padova verso ponente; sono esse di ampii e comodi fabbricati adornate, ove tutto ritrovasi quello che al buon vivere, all'agio, alla salute, alla religione fa d'uopo ed al piacere; giacché oltre alle descritte naturali delizie vennero da que' ricchi proprietarii aggiunti ed ombrosi viali e passeggi e boschetti. Facile e piana è la via, e di comune diritto, solo resta a desiderare che pur una volta si riduca praticabile e bella al pari delle altre quella eziandio, che da Abano conduce a S. Pietro Montagnone, che in allora avrebbesi aperta una dilettevole comunicazione con tutte le terme padovane a pubblico comodo e piacere.

Quello di cui molto è a dolersi anco al presente, in onta a quanto sì saggiamente scrisse il dotto prof. Mandruzzato nell'applaudito suo Trattato dei bagni d'Abano, si è che non siasi provveduto all'acqua dolce tanto necessaria negli usi della vita, e se n'abbia a soffrire penuria, comunque esistano nei prossimi colli eccellenti sorgenti all'uopo adattate. Dalle meteorologiche osservazioni, presa la media di un decennio nei quattro mesi dell'anno Maggio, Giugno, Luglio ed Agosto, in cui si fa uso dei bagni e delle fangature, deducesi essere la media altezza del barometro 28 circa, quella del termometro di Reaumur +17°, e dell'igrometro 58, e la quantità di pioggia che negl'indicati quattro mesi cade dai 10 agli 11 pollici. Fra i venti che nei detti mesi predominano abbiamo sopra tutti l'est, più di rado l'ovest, da cui è in gran parte Abano difeso dai colli, e poi quello del nord. Dall'altezza igrometrica, e dalla quantità di pioggia che cade puossi approssimativamente dedurre lo stato elettrico del luogo, mancando sinora di opportune e pur sommamente necessarie osservazioni in proposito, per cui si fanno voti affinché i fisici prendansi cura di un oggetto di tanto rilievo, essendo ormai posta fuor di dubbio la massima influenza dell'elettricità sul ben essere dell'uomo sì sano che ammalato.

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