Francesco Secondo Beggiato
botanico del XIX Secolo
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Delle Terme Exeganee


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Descritte così queste specie, nelle quali riscontrai caratteri fra loro distinti di forma, di portamento e di struttura da poternele disgiungere, passerò di presente a fare alcuni cenni sul loro modo di esistere, e sull'intima loro composizione.

Non è ancora ben determinato dai botanici se le oscillarle, le tremelle, le linchie ec. sieno veramente vegetabili, oppure animali. Il poco diligente osservatore Girod-Chantrans non accordò soltanto a quelle l'animalità, ma ben anco a molte specie del genere Conferva, che generalmente vennero ritenute quali vere piante, affermando essere tanti polipaii, collocandole perciò nella scala degli esseri alla testa dei vegetabili in seguito ai polipi di mare e d'acqua dolce. Dalle osservazioni dei celebri naturalisti Corti, Adanson, De Saussure padre, Fontana, Spallanzani, Carradori, Vaucher, Scherer, Pollini ed altri potrebbesi dedurre che le tremelle sieno veri animali infusorii, i quali leghino la serie degli esseri, trovandosi le oscillarle più vicine ai polipi, quindi le linchie, poi le conferve, che verrebbero a congiungersi ai vegetabili. Ciò non pertanto non furono esse giammai escluse dal regno di Flora, e se il carattere di movimento spontaneo, di moltiplicarsi per polloni le avvicina agli animali, sono esse però disgiunte per l'interna struttura del pari che pella loro forma esterna. In mezzo a tali dubbiezze esporrò solo alcuni fatti da me osservati. La mia Conferva decipiens, che, come dissi di sopra, varia tanto di forma, si presenta in alcuni luoghi ove l'alta temperatura non le permette nessun modo di vita, affatto disorganizzata, ed in allora gli strati che la compongono si costipano e si fanno or bianchi, or rosei, ed ora di un rosso di sangue. Istituito sopra tale materia un qualche chimico esperimento, mostrossi essere una sostanza nitrogenata, perciocché postane una piccola porzione in una storta e spinta al calore sviluppò dell'ammoniaca, avendo ridonato alla carta di tornasole il suo primo colore, l'acido nitrico la distrusse, gl'idrati alcalini ne sciolsero maggior quantità che l'acqua pura, l'acetato di piombo produsse un precipitato biancooscuro: i medesimi risultamenti diedero tutte le altre conferve da me descritte. Berzelius riferisce essersi osservato che molte acque minerali dei terreni vulcanici in Francia e nell'Italia meridionale contengono una sostanza nitrogenata dell'identica composizione dei corpi organici. Vauquelin analizzò una materia verde mucilaginosa che si raccoglie alla superfìcie dell'acqua alcalina di Vichy in Francia, lasciando questa al contatto dell'aria, e che sembra trovarvisi sciolta col mezzo di un alcali. Sarebbe questa forse analoga a quella materia verde mucilaginosa, informe, che raccogliesi alla superfìcie delle acque sul colle Montiron di Abano, e specialmente nelle conserve dei fanghi?

Anglada rinvenne in tutte le sorgenti solforose dei Pirenei un corpo analogo a quello di Vauquelin, e più ancora al nostro, da lui detto glairina, presentando persino le stesse gradazioni di colori, cioé bianco, roseo, rosso di sangue. Pommier trovò nelle acque di Barreges una sostanza vegeto-animale.

Brandes nelle sorgenti di Tatenhausen scoperse un corpo simile ai precedenti, che differisce però in qualche parte, contenendo anche dell'ossido ferrico; ciò che lo fa ravvicinare al nostro.

Asserisce Berzelius essere difficile di emettere un'opinione sopra l'origine di un corpo composto alla maniera de' corpi organici.

Ciò essendo, qual posto assegneremo noi alle nostre piante? Egli è vero bensì che la loro composizione ed i movimenti di alcune proverebbero l'animalità loro, ma d'altronde la mancanza di quelli in altre, la struttura e la forma esterna di tutte le congiungono ai vegetabili. Sarebbero esse mai un'unione di molecole, che soggiacquero all'azione della forza organizzatrice, o forza di attrazione, o attrice, come alcuni la vogliono, che ancora non presero forma organica determinata a cagione delle circostanze locali? Di fatto Priestley attribuiva alla trasformazione della materia verde l'origine dell'organizzazione vegetabile ed animale. Le tante osservazioni di Carradori sulle trasformazioni della sua Tremella proteo, ch'egli riguarda come l'anello che lega le piante alle pietre, in cui le particelle organiche, la materia vegetabile primordiale, diretta da una forza vivificante dà origine a piante della più semplice organizzazione, sarebbero pure tali da sostenere una siffatta induzione. Vide Ingenhousz con altri naturalisti degli individui occupanti gli ultimi gradini della scala degli esseri, simultaneamente vegetabili ed animali che successivamente gli uni si convertivano negli altri, che perciò chiamò zoocarpi o fitozoari. Osservò alla perfine Edwards che le conferve in luogo di semi producevano degli animaletti, che dappoi si convertivano in filamenti vegetabili per lo che tenta egli di provare che i globetti di materia verde occupanti le divisioni dei tubi, in cui esse sono divise, abbiano dei movimenti analoghi alle monadi di Miiller; quindi conchiude che i vasi proprii, staccandosi gli uni dagli altri, gonfiandosi per l'imbibizione dell' acqua, o igroscopicità come la direbbero i moderni, e sotto l'influenza del sole, acquistano una vita indipendente e propria, trasformandosi in conferve; e che nella stessa guisa le principali parti delle foglie subendo una decomposizione sotto circostanze favorevoli possono riacquistare una vita indipendente tanto d'animaletto restando isolate, come di piante riunendosi insieme.

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