Francesco Secondo Beggiato
botanico del XIX Secolo
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Delle Terme Exeganee


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Deduzioni dei risultamenti sopraindicati.

L'ingiallimento del protosolfato di ferro dimostra la presenza dell' ossigeno.

L'arrossamento della tintura di tornasole nell'acqua naturale, mentre ciò non avvenne nella bollita, non che l'intorbidamento dell'acqua di calce e dell'acetato di piombo che svanisce coll'acido acetico, dà a conoscere l'esistenza dell'acido carbonico. L'odore solfureo-bituminoso, ed il tenue annerimento colle carte preparate coi nitrati di argento e di bismuto quella pur conferma del gas, di cui si parlò nell'esame che si fece delle sostanze gasose.

Il precipitato bianco, che formasi esponendo l'acqua al calore, solubile nell'acido idrodorico con effervescenza, nella quale soluzione coll'ossalato di ammoniaca somministrava un precipitato insolubile nell'acido acetico, e solubile nel nitrico, manifesta ad evidenza il carbonato di calce.

L'azzurro che producesi col tempo nell'acqua naturale (8°), e sull'istante coll'idroferrocianato di potassa nel sedimento che formasi mediante la degasificazione, quando venga prima disciolto nell'acido idroclorico diluito (19°), mentre verun cambiamento avviene nell'acqua non degasificata, prova a tutta ragione la presenza del ferro in soluzione nell'acido carbonico (1).

L'intorbidamento che mostrasi coll'ossalato di ammoniaca nell'acqua bollita, e quello pure che si produce col nitrato di barite (12°), non che gli aghi setacei formatisi quando l'acqua si ridusse ad un quarto circa del suo totale (22°) mediante l'evaporazione, e l'annerimento dell'argento allorché furono essi trattati al cannello sopra sostegno di carbone col carbonato di soda (26°) mostra la presenza del solfato di calce.

Il precipitato coaguloso ottenuto col nitrato di argento (12°), la sua soluzione nell'ammoniaca, l'insolubilità nell'acido nitrico, ed i cristalli cubici che si scorgono nell'evaporazione, non che la mancanza di alcuna traccia di potassa (16°) fa ritenere l'idroclorato di soda.

Dal forte intorbidamento dell'ossalato di ammoniaca nell'acqua residua della cristallizzazione (24°), dal tenue del nitrato di barite, e dalla facile deliquescenza del sale cristallizzato (22°) deducesi che la calce sia combinata all'acido idroclorico nello stato d'idroclorato.

Il precipitato gelatinoso che formasi coll'ammoniaca e col carbonato di potassa (15°), e la sua solubilità in parte nella potassa caustica, ricomparendo poscia mediante l'idroclorato di ammoniaca (24°), l'odore altresì di croco che sviluppasi spingendo al calore il residuo della svaporazione dell'acqua termale, l'arrossamento della carta azzurra e la formazione dei cristalli ottaedrici assicurano della combinazione dell'acido idroclorico coll'allumina.

La sostanza che aderiva alle pareti della fiala (20°) solubile nell'acido idroclorico, l'intorbidamento della soluzione prodotto dall'ammoniaca e la solubilità del precipitato nella potassa dà luogo a credere che porzione d'allumina trovisi nelle nostre termali sciolta nell'acido carbonico.

Il residuo del trattamento della seconda porzione (26°) insolubile nell'acido solforico, e che fuso col carbonato di soda produce il vetro, mette fuor di dubbio l'esistenza della silice.

Il leggero odore di sostanza organica che sviluppasi quando il residuo dell'acqua venga esposto al calore, più il suo colore brunastro dà a conoscere l'esistenza dell'estrattivo.

Il colore azzurro della soluzione amidacea, che indi passò al violetto con eccesso di amido, ed il modo con cui si comportò quella trattata col cloro e cogli acidi manifesta esservi l'iodio combinato all'amido, ossia un ioduro d'amido. L'esclusione della potassa fa ritenere ch'esista nelle nostre termali in combinazione alla soda, nello stato d'idroiodato. Da ciò ne segue che l'acqua termale di Abano contiene:

Gas ossigeno (acido carbonico, solfocarburo d'idrogeno?), Carbonato di calce, Carbonato di ferro, Solfato di calce, Idroclorato di soda, Idroclorato di allumina, Idroiodato di soda, Allumina sciolta nell' acido carbonico, Silice, Estrattivo.

Istituita l'analisi pure indeterminata delle acque termali di S.Elena presso la Battaglia e di Montegrotto si rimarcarono alcune piccole differenze, che trovasi però opportuno di far conoscere, e sono: la densità delle medesime è presso che eguale a quella delle termali di Abano, ma la temperatura di queste è superiore. Le acque di S.Elena contengono meno che le altre di solfato di calce, e vi si rinviene piuttosto poco solfato di soda. E laddove in quelle di Abano havvi dell'estrattivo più che nelle altre di S.Elena, esso manca nelle acque di Montegrotto. Fra i prodotti che si presero ad esaminare abbiamo:

  1. Il tufo calcare che costituisce il così detto Montiron di Abano. Questo trovossi constare di Carbonato di calce, Solfato di calce (poca quantità), Ferro ossidato (minor quantità), Allumina (minor quantità), Silice (minor quantità). Si osservano inoltre investiti nella roccia dei frammenti di conferva.
  2. L'incrostazione bianchissima che formasi sopra il calcare ove scorre l'acqua; somministrò questa. Solfato di calce, Ferro ossidato ì (forse peridrato) (2), Allumina (tracce), Silice
  3. L' incrostazione mammellare che formasi nei rivoli che trasportano l'acqua; diede essa Carbonato di calce, Solfato di calce (in piccola quantità), Ferro ossidato (in piccola quantità), Allumina (in piccola quantità), Silice (in piccola quantità).

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(1) Siccome si disse del gas epatico, il quale non può ritenersi nelle termali, stante che l'ossigeno esistente nelle medesime lo esclude pella sua proprietà di bruciare il gas idrogeno, così si potrebbe impugnare la presenza del carbonato di ferro, ossidando quello al maximum la sua base, nel qual caso l'acido carbonico non può esservi combinato : se non che facendo riflessione alla tenuissima, anzi quasi insensibile quantità di carbonato di ferro che si scorge nell' acqua estratta dalla fonte, ed esaminata non dopo molto tempo, convien dire che quella piccola porzione sia sfuggita all' azione dell' ossigeno.

(2) Il ferro ritrovasi nelle conferve, nei fanghi e nei prodotti di tutte le termali, ed esiste abbondantemente sopra le pietre nella sorgente a' piedi del monte Bortolon vicino al bagno romano nello stato di peridrato, e cosi pure sopra quelle di S.Pietro Montagnone, non che nella Torba, che costituisce il fondo di alcune delle sorgenti di S.Elena presso la Battaglia.

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