Francesco Secondo Beggiato
botanico del XIX Secolo
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Delle Terme Exeganee


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Non è mio divisamente il tenere ora discorso dell'uso del bagno che risale alla più remota antichità, e che il bisogno stesso di rinfrescarsi e di pulire la pelle sembra l'abbiano suggerito; né del credito in cui era tenuto presso molte nazioni, né delle varie opinioni presso le stesse, se meglio freddo, tepido o caldo giovasse; confondendosi in allora queste tre forme di azione diversa del bagno; né sul modo di agire che si credette in seguito di assegnare a queste tre forme, che già buon numero di eruditi scrittori su di tutto ciò più o meno estesamente versarono. Ma solo mi permetterò alcune riflessioni dedotte da quanto fino ad ora si espose.

Non pochi sono d'avviso che l'efficacia dei bagni praticati tanto con acqua semplice riscaldata, quanto colla termale debbasi attribuire al grado diverso di loro temperatura. Al quale proposito però riflette Patrin, che il calorico naturale delle acque nel seno della terra differisce da quello che cogli ordinarii mezzi facciamo noi artificialmente sviluppare, e ciò per molte ragioni, poiché

  1. le acque termali, comunque fornite di un grado considerabile di calore, non entrano, a tutt'altre cose pari, in ebullizione più presto dell'acqua comune, si raffreddano più lentamente, e con maggior difficoltà abbandonano i gas di cui sono saturate;
  2. ridonano ai vegetabili appassiti il proprio colore e freschezza;
  3. alcune acque termali di 48° e persino di 5o° C. si possono bevere impunemente senza risentirne dolore od incomodo, mentre l'acqua comune riscaldata alla temperatura di dieci gradi meno cagionerebbe gravi accidenti;
  4. coloro che usano dei bagni termali provano sensazione assai più aggradevole, che allorquando s'immergono nel bagno d'acqua comune, quello rafforzando, questo indebolendo.

Cercando io di verificare l'esposto dal Patrin vidi che bollono e si raffreddano più lentamente bensì le nostre acque, ma ciò è dovuto alla copia dei sali che tengono in soluzione, conobbi tollerarsi colla mano per varii minuti l'acqua alla sopra indicata temperatura, ed anche alquanto più elevata senza che perciò seguisse alcun inconveniente, fuorché una sensazione molesta dopo avernela estratta pel cangiamento repentino della temperatura, ma non mi sentii, per vero dire, abbastanza rassicurato dalla sua autorità per beverne. Non potei del pari riscontrare che tali acque ridonino ai vegetabili il loro colore, ma piuttosto che fino al 40° R. circa vegetano in esse delle piante di un bellissimo verde più o meno carico secondo la loro natura; oltre il qual grado si scolorano interamente e periscono. Che il calore delle acque termali sia diverso da quello de' nostri combustibili, e la sua azione pure sul corpo umano più manifesta e decisa, ce lo provano le tante guarigioni ottenute dalle acque termali semplici, cioé quelle che non contengono veruna sostanza che le renda nello stesso tempo minerali. Oltreché le giudiziose sperienze di Seguin, Currie e Rousseau, i quali provarono che qualora non esista soluzione di continuità alla cute, non vi è assolutamente alcuna inalazione né di principii fìssi, né di liquidi alla superficie della medesima, confermerebbero essere il calorico il principale agente nelle acque termali. Si credette in ogni tempo che collo stare nel bagno i vasi assorbenti succhiassero una data porzione de' liquidi e de'principii fissi in essi disciolti, coi quali si trovavano in pieno contatto; e ciò pell'aumento di peso del corpo estratto nel bagno, pella diminuzione di sete e pel prurito di urinare: lo che si spiega altrimenti dietro l'esposto parere, cioé a dire, impedendo l'acqua col proprio peso la diaforesi, l'umor perspirabile trattenuto aumenta il peso del corpo, minora la sete, eccita l'antagonismo negli organi uropoietici, i quali accrescendo per questo stimolo la loro funzione separano maggior quantità di urina per supplire all'impedita attività della pelle.

Comunque però ciò si possa in gran parte Verificare, sembrami da non trascurare la presenza delle altre sostanze dotate di energica efficacia sull' economia animale; ed invero come spiegherebbesi la differente attività delle sorgenti termali, mentre già il bagno, con qualunque acqua esso si faccia, è costantemente di una presso che eguale temperatura? E se le sostanze sospese nelle acque marine non avessero alcuna influenza, come darebbe ragione dell'incontrastabile profitto che dalle medesime si ottiene nella cura di tante malattie? E le molte guarigioni ottenute coll'uso dei bagni dell'acqua acidula minerale di Recoaro, come vedesi nelle Nozioni medico-pratiche delle acque stesse del dott. Biasi, a che altro sono da attribuirsi, se non se a que' principii che in se stesse contengono? In questi casi non si possono per certo dal calore unicamente derivare gli evidenti vantaggi avuti da tale metodo terapeutico; perciocché quelli in ispezialità si praticano freddi; ma conviene piuttosto ripeterli dalle sostanze disciolte o tenute sospese nell'acqua, giacché né il solo bagno freddo, né il termale semplice valgono a debellare que' malori, ai quali trova l'infermo un eccellente rimedio nell'uso dei suddetti. Né, a mio credere, lo supporre che i principii contenuti nelle acque applicati alla pelle possano in ogni caso ed egualmente agire su di essa, e portarle quelle modificazioni di stimolo e di rivulsione che valgano a superare le molte malattie, nelle quali vengono con tanto profitto suggerite, vale a persuadercene senza ammettere che vengano nel corpo introdotti, e portino inoltre sugli organi affetti una diretta e salutare influenza. La semplice applicazione alla cute delle acque termali minerali si potrà ritenere proficua, quando trattisi di malattie cutanee, e specialmente erpetiche, essendo in tal caso diretta la loro azione sull'organo ammalato, e giovano in allora anche fredde, come potei in pratica assicurarmene.

Se dunque non è dubbia l'esistenza di un sale ferruginoso in tutte le nostre termali, e se, come non pochi medici portano opinione, che sebbene in minima proporzione, debbasi pur non di meno prendere a calcolo; se l'acido carbonico vi esiste in copia non che dei muriati, fra i quali abbondante è quello di soda; e se è comprovata la presenza del jodio per lo meno nella stessa proporzione che nelle acque dell'Adriatico, non abbiamo noi nelle nostre un'unione di principii che possono essere posti in opera a vantaggio dell'umanità in un numero di malattie, nelle quali si ritenevano prima d'ora inerti o di pochissima azione? E se applicate fredde sì bene corrispondono e le acque marine e quelle di Recoaro, perché non avremo noi nel bagno freddo delle nostre acque un valido farmaco in un numero maggiore di malattie, mentre di quasi tutti i loro principii sono esse ancora fornite? In quanto a me inchino a ritenerlo, avuto riguardo soltanto alla proporzione de' medesimi, la quale quando pure non venga dal medico rigorosamente calcolata, non possono perciò variare sensibilmente i risultamenti. E qui trovo opportuno di far riflettere come sieno giovevoli le nostre acque ad uso interno. Di fatto una serie ben lunga di casi felicemente trattati da mio Padre e da me confermarono la loro non dubbia efficacia nella cura delle tisi incipienti, prese sole o col latte, non che come giovino nella conclamata a sollevare il paziente dall'acuzie dei sintomi, che gli rendono insopportabile quell'ultimo filo di esistenza, ed allora specialmente quando verun altro rimedio vale a mitigarli, comunque Bordeu proibisca in quest'affezione l'uso delle acque termali. E invero sotto l'uso di esse osservai moderarsi la tosse, abbassarsi i polsi, diminuire il molesto calore delle guance, della palma della mano, e della pianta dei piedi, farsi il corpo ubbidiente e sciolto, aumentarsi l'appetito, ricomparire se perduto, minorarsi la veglia, diminuire alle volte il copioso sudore. Egualmente proficue le trovai nell'epatitide cronica, nelle ostruzioni in genere dei visceri addominali, negl'ingorghi del piloro, e nella perdita dell'appetito per inerzia dello stomaco, non che in una ostinata itterizia. La mia breve pratica medica per altro non mi concesse ancora il tempo opportuno ad una serie di esperimenti che possano rendere assoluta ed incontrastabile la loro attività nel vincere queste ed altre malattie, sulle quali però devono al certo possederla dietro i principii che le mineralizzano; come altresì, a mio avviso, riuscir devono di maggior utilità in qualche caso prese sul luogo più calde che fia possibile per l'indicata azione del calorico, essendosi usate nelle sopraesposte infermità sempre fredde lungi dalla sorgente.

Resterebbe ora di fare un qualche cenno sui fanghi, che per uso medico si adoperano, e del bagno a vapore; su di che fa d'uopo riflettere primamente, che se, come vedemmo, riscontrossi nell'analisi la presenza, bensì in minima quantità, del nuovo gas anche nelle acque raffreddate, molto maggior copia ne debba esistere nei fanghi, che come corpo spugnoso lo devono trattenere più facilmente e più a lungo; oltre il quale principio particolare contengono essi una considerabile quantità di ferro in aggiunta a tutte le sostanze saline dell'acqua.

Il bagno a vapore poi sarebbe il mezzo diretto per approfittare dell'efficacia di un tale composto gasoso; sì in un modo che nell'altro però non è da trascurarsi l'azione massima e principale del calorico naturale (sembrandomi di poterlo così chiamare); perciocché nei fanghi vien trattenuto per effetto della porosità del medesimo, e le sostanze gasose stesse ve lo conservano per mantenersi in tale stato. Che se l'azione del calorico sull'organismo umano e degli altri principii fissi è già abbastanza conosciuta e valutata in medicina da non aver mestieri di tenerne ragionamento, così giudico immatura e mal fondata qualunque siasi applicazione che far si volesse all'uso medico della nuova supposta triplice composizione gasosa.

Ci accontenteremo perciò di aver accennato tutto quanto si disse più per somministrare una notizia, che avveratasi sarebbe per tornare utilissima, anziché a sicura guida; riservandoci di fare un più maturo riflesso e di ritrarne più adeguate induzioni allorquando sia condotta al suo termine l'analisi determinata.

Se impone egualmente al rozzo che al dotto, e solletica il curioso indagatore della natura il maraviglioso portento di un siffatto numero di sorgenti caldissime, e forma soggetto pel chimico d'interessanti ricerche la singolare composizione delle medesime, non indifferente al certo riuscir deve al botanico la estesa e variata produzione di vegetabili che spontaneamente vi allignano, e misteriosamente vi si propagano. Egli è appunto che sorpresa in un tempo e diletto mi mosse a prenderli in diligente esame, e vedendo come fino ad ora assai poco sieno stati conosciuti, e que' pochi descritti fra loro confusi, giudicai opportuno di delineare quelli che non lo furono prima all'uopo di averne una più precisa conoscenza, e di riformare di alcuni la descrizione per distinguere vie meglio i loro differenti stati.

Il Pollini che più recentemente scrisse sulle alghe delle terme Euganee ne novera alcune, delle quali, non avendole potuto riscontrare nei luoghi da lui indicati, né in altri da me visitati, penso di non far cenno, e poiché altre specie vi rinvenni in luogo delle summentovate, cosi mi nacque il dubbio che il cbiariss. autore le abbia confuse, ovvero che accidentale e non costante possa essere stato il loro sviluppo.

Siccome poi ebbi a rimarcare in queste alghe un passaggio dall'una all'altra, e direi quasi una concatenazione, né verificai in esse conservarsi sempre intatti i caratteri generici dati dal Vaucher per formare di un sol genere diviso in molti una famiglia naturale, così dietro la guida Linneana verranno da me comprese tutte nel genere Conferva.

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