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Non siete voi a distruggere natura
capace d’adattarsi ad ogni aberrazione.
Dopo la profanazione è lei a distruggervi.
Quando passa il cantore
come un vecchio prete sulla salita
che aspetta i suoi ultimi giorni
chiudi subito gli usci
poiché la morte è al suo fianco.
Non credere che sia il vento
a smuovere i campanelli.
Serra la porta al cantore.
Gennaio bifronte guarda all’anno trascorso
sperando che il nuovo sia migliore
e banchetta col boccale di vino.
Ha tagliato la legna con la scure
ecco, la fiamma divampa.
Febbraio prepara gli arnesi
per i mestieri di marzo
che pota e aggiusta i vitigni.
Aprile annuncia la resurrezione
e maggio scatena le guerre
perché l’uomo ha bisogno di queste
per calpestare veloce la terra.
Giugno miete altissime spighe
che sfamino in abbondanza.
L’aiuta a terminare i lavori
luglio senza una mano, con la falce rotta
ma un grande sacco zeppo
e agosto raccoglie i frutti
battendo i cerchi delle botti
che settembre riempirà di succo d’uva.
Ottobre barbuto semina stanco
novembre chino e splendido
fa il raccoglitore di rapi
fino a dicembre che scanna il maiale.
Poi ricomincia il giro della ruota
sotto un firmamento sconosciuto
ancora da esplorare all’infinito.